Una collezione particolarmente raffinata di camelie si trova nella Serra delle Palme del Castello di Schönbrunn a Vienna. L'imperatrice Maria Teresa e suo marito Francesco I Stefano erano appassionati collezionisti di flora rara ed esotica. Per cento anni, questi esemplari di valore inestimabile divennero espressione del potere della monarchia. Per proteggerli dai rigidi inverni austriaci, venne infine costruita l'imponente serra delle palme di Vienna. Al momento del suo completamento, nel 1882, era la serra più grande del mondo e ancora oggi si annovera tra le quattro più grandi del suo genere in Europa.

L'entusiasmo euforico per la camelia nelle case dell'aristocrazia e della borghesia dell'Europa del XIX secolo contribuì a consolidarne il ruolo nella storia culturale. Già prodotto come opera teatrale, nel 1853 Giuseppe Verdi mise in musica il romanzo Camille (La Dame aux Camélias) di Alexandre Dumas, creando una delle prime opere moderne dell'epoca, La traviata. Oggi è considerata una delle opere di maggior successo nella storia della musica.

Come i fiori della serra del XIX secolo, il pianoforte a coda Camellia è un prezioso oggetto da collezione. Immergetevi nel suo mondo di opulenza e simbolismo senza tempo: la camelia, infatti, è sinonimo di amicizia, armonia e bellezza. La parte inferiore del coperchio del pianoforte è elegantemente intarsiata in acero pregiato, ornata da un intricato disegno di camelie rosa e rosse. Le delicate variazioni di fiori, foglie e steli sono inserite in sontuose impiallacciature di tulipano, sicomoro, frassino e noce. L'applicazione altamente qualificata di una tecnica tradizionale di ombreggiatura a sabbia conferisce a quest'opera d'arte una qualità tridimensionale unica. Anche l'interno della cassa del pianoforte e il blocco dei perni sono intarsiati in acero. Come tocco finale, anche il leggio in acero riprende il tema ornamentale del fiore di camelia. Limitata a diciotto pianoforti a coda 214VC lucidati in nero, ogni strumento di questa serie di intarsi è numerato individualmente, con la propria targhetta in ottone.